Per tenere traccia di tutte le mosse che ogni giocatore compie durante una partita di scacchi si utilizza la cosiddetta notazione algebrica, esistono anche altri metodi come la notazione descrittiva ma quella algebrica è senz’altro la più utilizzata.
Base della notazione algebrica è il fatto che ogni casella della scacchiera può essere univocamente identificata tramite una coppia di coordinate, esistono due tipi di notazione algebrica, quella estesa e quella abbreviata. La differenza consiste nel fatto che in quella estesa il movimento di un pezzo viene descritto con l’iniziale del pezzo medesimo, a meno che non si tratti di un pedone, seguita dalle coordinate di partenza e di arrivo. Se un pezzo muovendosi cattura un pezzo avversario al posto del trattino si mette il segno dei due punti ‘:’ oppure il carattere ‘x’ a seconda delle convenzioni. Nella notazione algebrica abbreviata invece la casella di partenza del pezzo viene omessa purchè non vi siano equivoci su di essa altrimenti vanno specificati o la colonna o la riga. In entrambe le notazioni l’arrocco viene indicato nella stessa modalità, per l’arrocco lungo si scrive O-O-O per quello corto invece O-O. lo scacco invece viene indicato con il segno più ‘+’ dopo la mossa.